Il progetto ha previsto la riconversione funzionale, la ristrutturazione e la riqualificazione dell’ex calzaturificio Filanto Boys a Casarano.
Lo sviluppo del progetto di recupero del manufatto di archeologia industriale è partito dalla conoscenza dello stato di fatto e dei processi produttivi contemporanei cui è destinato. La complessità degli interventi di rifunzionalizzazione, non legata ad operazioni strettamente conservative e di restauro, ha portato alla definizione spaziale e morfologica di un edificio sito in una zona industriale, quindi periferica, altamente identificativo del ruolo che il calzaturificio ha avuto nello sviluppo economico e sociale della città.
Sono state individuate strategie compositive e tecnologiche capaci di trasformare l’edificio dismesso, attraverso segni chiari e rispettosi del contesto, che cambiano la percezione dell’edificio e lo adattano alle nuove funzioni, migliorandone le prestazioni in risposta alle normative vigenti. La caratteristica copertura a shed curvi esistente, integrata con celle fotovoltaiche che alimentano gli impianti dell’attività, diventa fulcro dell’efficientamento energetico. Le aree esterne, ricucendo la sagoma dell’edificio con la maglia della zonizzazione inserita nella campagna salentina, diventano elemento di mediazione con il contesto attraverso un attento disegno delle piantumazioni e di un paesaggio a scala urbana.
L’aspetto progettuale è stato guidato anche dall’occasione di offrire un nuovo polo in cui la destinazione prettamente produttiva è integrata da funzioni sociali a servizio dei dipendenti e promotore di incontri e scambi con altre realtà locali e internazionali non solo di settore. Il nuovo polo produttivo, da progetto, integrava le seguenti funzioni: area direzionale, stabilimento produttivo, centro di alta formazione del personale con aule multimediali, laboratori, sala conferenze, mensa aziendale.
Il progetto ha previsto la riconversione funzionale, la ristrutturazione e la riqualificazione dell’ex calzaturificio Filanto Boys a Casarano.
Lo sviluppo del progetto di recupero del manufatto di archeologia industriale è partito dalla conoscenza dello stato di fatto e dei processi produttivi contemporanei cui è destinato. La complessità degli interventi di rifunzionalizzazione, non legata ad operazioni strettamente conservative e di restauro, ha portato alla definizione spaziale e morfologica di un edificio sito in una zona industriale, quindi periferica, altamente identificativo del ruolo che il calzaturificio ha avuto nello sviluppo economico e sociale della città.
Sono state individuate strategie compositive e tecnologiche capaci di trasformare l’edificio dismesso, attraverso segni chiari e rispettosi del contesto, che cambiano la percezione dell’edificio e lo adattano alle nuove funzioni, migliorandone le prestazioni in risposta alle normative vigenti. La caratteristica copertura a shed curvi esistente, integrata con celle fotovoltaiche che alimentano gli impianti dell’attività, diventa fulcro dell’efficientamento energetico. Le aree esterne, ricucendo la sagoma dell’edificio con la maglia della zonizzazione inserita nella campagna salentina, diventano elemento di mediazione con il contesto attraverso un attento disegno delle piantumazioni e di un paesaggio a scala urbana.
L’aspetto progettuale è stato guidato anche dall’occasione di offrire un nuovo polo in cui la destinazione prettamente produttiva è integrata da funzioni sociali a servizio dei dipendenti e promotore di incontri e scambi con altre realtà locali e internazionali non solo di settore. Il nuovo polo produttivo, da progetto, integrava le seguenti funzioni: area direzionale, stabilimento produttivo, centro di alta formazione del personale con aule multimediali, laboratori, sala conferenze, mensa aziendale.
NEL CALZATURIERO DI CASARANO, LA RICONVERSIONE DELLA EX FILANTO BOYS: LA RINASCITA DI UN MONUMENTO DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE.
NEL CALZATURIERO DI CASARANO, LA RICONVERSIONE DELLA EX FILANTO BOYS: LA RINASCITA DI UN MONUMENTO DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE.