Concorso di progettazione per il recupero dell’immobile ubicato in Lecce alla via Giuseppe Libertini n. 37, già convento dei Carmelitani Scalzi (Teresiani), già caserma Cimmarrusti, da destinare a residenza universitaria
Pensare alla riqualificazione del complesso dell’Ex Convento dei Carmelitani Scalzi è un’occasione contro l’abbandono di un’opera, che reclama a gran voce la riconoscibilità che merita nell’ambito del patrimonio storico e architettonico cittadino.
Una sfida contro le emergenze del nostro secolo, dalla pandemia in atto, che inevitabilmente sta trasformando il nostro modo di abitare e di lavorare, alla crisi climatica, che ha reso urgente e improcrastinabile un drastico cambiamento delle nostre abitudini.
Una nuova convivenza nell’ambito della città contemporanea, in continuo mutamento, e la conseguente esigenza di fornire ai suoi abitanti più giovani ambienti flessibili e adattabili, all’interno di uno spazio originariamente pensato -e successivamente riadattato- per tutt’altro uso, ma straordinariamente attuale e funzionalmente compatibile con il tipo residenziale universitario. Attuare interventi partecipativi sul territorio, avendo come protagonisti gli abitanti, con l’obiettivo di innescare fenomeni a scala urbana, è il primo passo per mitigare disuguaglianze all’interno del tessuto sociale, ed è il cruciale compito delle amministrazioni e dei progettisti.
Attraverso strategie riguardanti la mobilità, linee guida per la tutela dei sistemi naturali e proposte di riconversione delle aree degradate, la Residenza innescherebbe dinamiche legate alla riconnessione della città consolidata con il patrimonio ambientale, architettonico e culturale dell’entroterra. Il potenziamento dei servizi alla città – dalla rivitalizzazione del litorale leccese di San Cataldo alla valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale attraverso la mobilità ciclopedonale, porrebbe la Residenza al centro di un sistema di connessioni tra polarità note e territori periurbani, grazie all’intensificazione delle connessioni tra il campus universitario, il centro della città e l’hinterland.
Concorso di progettazione per il recupero dell’immobile ubicato in Lecce alla via Giuseppe Libertini n. 37, già convento dei Carmelitani Scalzi (Teresiani), già caserma Cimmarrusti, da destinare a residenza universitaria
Pensare alla riqualificazione del complesso dell’Ex Convento dei Carmelitani Scalzi è un’occasione contro l’abbandono di un’opera, che reclama a gran voce la riconoscibilità che merita nell’ambito del patrimonio storico e architettonico cittadino.
Una sfida contro le emergenze del nostro secolo, dalla pandemia in atto, che inevitabilmente sta trasformando il nostro modo di abitare e di lavorare, alla crisi climatica, che ha reso urgente e improcrastinabile un drastico cambiamento delle nostre abitudini.
Una nuova convivenza nell’ambito della città contemporanea, in continuo mutamento, e la conseguente esigenza di fornire ai suoi abitanti più giovani ambienti flessibili e adattabili, all’interno di uno spazio originariamente pensato -e successivamente riadattato- per tutt’altro uso, ma straordinariamente attuale e funzionalmente compatibile con il tipo residenziale universitario. Attuare interventi partecipativi sul territorio, avendo come protagonisti gli abitanti, con l’obiettivo di innescare fenomeni a scala urbana, è il primo passo per mitigare disuguaglianze all’interno del tessuto sociale, ed è il cruciale compito delle amministrazioni e dei progettisti.
Attraverso strategie riguardanti la mobilità, linee guida per la tutela dei sistemi naturali e proposte di riconversione delle aree degradate, la Residenza innescherebbe dinamiche legate alla riconnessione della città consolidata con il patrimonio ambientale, architettonico e culturale dell’entroterra. Il potenziamento dei servizi alla città – dalla rivitalizzazione del litorale leccese di San Cataldo alla valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale attraverso la mobilità ciclopedonale, porrebbe la Residenza al centro di un sistema di connessioni tra polarità note e territori periurbani, grazie all’intensificazione delle connessioni tra il campus universitario, il centro della città e l’hinterland.
UN LUOGO DI INCONTRO, DI SCAMBIO DI IDEE, DI CONFRONTO, DI STUDIO, MA ANCHE DI SVAGO,
DOVE SVOLGERE EVENTI, RASSEGNE E MANIFESTAZIONI APERTE ALLA CITTÀ.
UN LUOGO DI INCONTRO, DI SCAMBIO DI IDEE, DI CONFRONTO, DI STUDIO, MA ANCHE DI SVAGO, DOVE SVOLGERE EVENTI, RASSEGNE E MANIFESTAZIONI APERTE ALLA CITTÀ.